Introduzione
Simla Pills: articoli, approfondimenti e interviste in tema di medicina legale selezionati per voi dalla redazione.
Il Ministro Schillaci dice che la medicina difensiva costa ogni anno 10 miliardi
Ospite su Rai1, il ministro ha annunciato a grandi linee il suo impegno per rinnovare e rendere maggiormente attrattivo il sistema sanitario nazionale, a partire dagli 11 miliardi previsti nel prossimo triennio per gli operatori sanitari. Potendo pagare di più e meglio il personale, si potrebbero garantire così anche servizi migliori e un abbattimento delle liste d’attesa. Attenzione anche alla medicina difensiva che ogni anno costa al sistema circa 10 miliardi e proprio in questo senso il ministero ha spiegato che, in accordo col ministro della Giustizia, sta lavorando per dare risposte ai medici (leggi qui).
Nel 2022 assistiti 130mila soggetti dipendenti
È stato pubblicato nei giorni scorsi il Rapporto Tossicopendenze del Ministero (leggi qui) che fa il quadro sugli assistiti nei 573 Servizi pubblici per le dipendenze (Ser. D): 129mila soggetti presi in carico su un totale di 242.373 contatti. L’utente tipo è principalmente maschio (circa l’86%) e di nazionalità italiana (91,4%), mentre la maggior parte degli stranieri proviene dal continente africano (3,6%) e da altri paesi europei (2,5%).
Maternità surrogata: il caso australiano
La Corte Suprema dell’Australia Occidentale ha concesso a una donna di estrarre un campione di sperma dal cadavere del marito. La signora, 62enne, ne aveva richiesto l’estrazione perché da tempo – sostiene – i due avevano pensato di avere un figlio tramite maternità surrogata, dopo averne avuti degli altri morti in giovane età. I medici legali si erano rifiutati di prelevare e conservare lo sperma del marito e quindi la donna aveva richiesto l’intervento della Corte che, pur acconsentendo alla richiesta, ha tuttavia vietato l’uso per la fecondazione tramite maternità surrogata, in quanto non consentita tramite spermatozoi di un uomo morto (leggi qui).
Cold case: Nadia Chiarello 45 anni dopo
Una fiaccolata per ricordare e stimolare l’attenzione sul caso di Nadia Chiarello, 45 anni dopo il ritrovamento della 17enne di Nogarole. Si è tenuta lo scorso 10 gennaio e dovrà servire a tenere i fari accesi sul caso della giovane dopo che nel 2021 la Procura di Vicenza ha riaperto il fascicolo di indagine per una revisione del caso, concentrandosi in particolare su due lettere inviate alla famiglia per far cessare le ricerche che adesso sono al vaglio dei Ris (leggi qui).