Sono stati molti gli articoli in cui Simlaweb ha proposto ai lettori tematiche quali il fine vita e il suicidio assistito (vedi, vedi, vedi, vedi, vedi).
Queste tematiche rappresentano, senza alcun dubbio, alcuni degli aspetti più umani ed umanizzanti di cui la nostra Disciplina si può interessare.
Infatti, scegliere quali cure accettare, al di là dei principi contenuti nella Legge 219/2017, e dove praticarle rientra in quella sfera di libertà personale che esprime il profondo significato che ognuno di noi possiede nella conduzione della propria esistenza che anche nei momenti finali va vissuta dignitosamente.
L’OCSE
L’OECD, Organisation for Economic Cooperation and Development, noto anche in Italia come OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) è definita dal MEF come: “un organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un’economia di mercato. L’organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva che consente un’occasione di confronto delle esperienze politiche, per la risoluzione dei problemi comuni, l’identificazione di pratiche commerciali ed il coordinamento delle politiche locali ed internazionali dei paesi membri. L’Ocse, che ha sede a Parigi, conta attualmente 36 paesi membri (Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria)”.
Il documento OCSE sul fine vita
Il 13 novembre 2024 l’OCSE pubblica il documento “Why is care at the end of life not matching people’s preferences? – Perché l’assistenza al fine della vita non corrisponde alle preferenze delle persone?”, proponendo un modello di buona governance per la gestione dei servizi del fine vita, ossia su una assistenza che si basa su 5 pilastri:
- Accessibilità;
- Centralità della persona;
- Alta qualità;
- Finanziamento appropriato;
- Buona gestione basata sulle evidenze;
Qui sotto potete leggere e scaricare il documento OCSE
Il documento dovrebbe essere letto insieme al report pubblicato sulla rivista “The Lancet”: “Report of the Lancet Commission on the value of death: bringing death back into life”, (Sallnow L. et al. Lancet Commission on the Value of Death. Report of the Lancet Commission on the Value of Death: bringing death back into life. Lancet. 2022 Feb 26;399(10327):837-884. doi: 10.1016/S0140-6736(21)02314-X. Epub 2022 Feb 1. PMID: 35114146; PMCID: PMC8803389), dove si sottolinea come il ruolo della famiglia e della comunità dovrebbe tornare ad un avere un ruolo importante nel momento del morire e della morte. Compito questo che ha visto nel tempo una sua retrocessione.
In un’epoca di profonda modificazione dove, dopo il COVID 19, l’Europa ha dato un impulso economico molto importante per modificare il sistema di assistenza, di produzione industriale, delle infrastrutture e della socialità, l’OCSE sottolinea come nelle nazioni dove i governi spendono di più nei servizi di assistenza a lungo termine, le persone sono maggiormente disposte a morire a casa.
Questo aspetto dipende molto dai singoli soggetti, le cui prospettive cambiamo radicalmente da paese a paese stante le ovvie differenze culturali Nel 2021 metà dei decessi nei paesi che fanno parte dell’OCSE avveniva ancora negli ospedali, ma tale prospettiva sembrerebbe dover mutare col passare degli anni.
L’obiettivo della Missione 6 del PNRR
Se in paesi come l’Olanda, la Norvegia, la Svizzera e la Nuova Zelanda, che fanno parte dell’OCSE, circa un terzo o meno delle persone decedono in ospedale, c’è da chiedersi se l’obiettivo della Missione 6 del PNRR teso alla costituzione delle Case di comunità e della presa in carico della persona saprà affrontare anche questa tematica, così evitando il trasferimento di un morente in ospedale senza che ciò comporti alcun miglioramento della qualità della residua vita da vivere o ad un guadagno della dignità.
In questa ottica eventuali problematiche medico legali di assistenza alla persona o di cura alla persona dovranno spostarsi verso un sistema di gestione e non semplicemente incentrarsi sul singolo operatore sanitario, ma ciò implica lo spostamento dal concetto di valutazione della condotta a quello di sistema, di processo, di obiettivo e di impatto, tutti termini che rientrano in una nuova logica di gestione assistenziale del paziente.
La nostra Disciplina deve quindi essere pronta a gestire una responsabilità di sistema che deriva da una rinnovata progettazione di sistema, che pondera bisogni e risorse non solo economiche. Infatti, il Decreto del Ministero della Salute del 23 maggio 2022 n. 77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale” stabilisce la costituzione di: “un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale volta a definire modelli e standard relativi all’assistenza territoriale…”.