L’unica certezza del Medico Legale: il 100% delle persone che nascono, muoiono.
"Dimmi, buon signore,
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò?
Le teste maculate
di feroci tigri
per fartene tappeto le loro pelli …”
Morire
Nel nostro tempo, al contrario, la morte è un evento quasi inaccettabile: la malattia è un contrattempo temporaneo, le tragedie accadono agli altri o per colpa di qualcuno, la programmazione della vita è fitta ed a lungo termine e così – da noi stessi e dagli altri – ci aspettiamo sempre racconti di imprese eccezionali, di miglioramenti, di successi o di imprevisti comunque superati, affezionati a quel lieto fine che ci è stato inculcato da Biancaneve in poi.
“Sulle colline
fra il quarto e il quinto mese
io per cacciare
da solo me ne andai.
E fu così che col cuore in gola
un agguato al daino io tendevo
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò.
E fu così che col cuore in gola
un agguato al daino io tendevo
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò …”
Fermarsi
Il cacciatore ha uno scopo preciso e si appresta a fare qualcosa di routinario, che fa secondo “buone pratiche” da tempo, sempre nello stesso posto e nello stesso modo, quando avviene un fatto assolutamente prevedibile (incontrare un cervo nel bosco) ma inimmaginabile nella situazione concreta: essere al cospetto di un cervo che si ferma – in modo CONSAPEVOLE e VOLONTARIO – davanti al cacciatore.
“Piango il mio destino
io presto morirò
ed in dono allora
a te io offrirò:
queste ampie corna
mio buon signore
dalle mie orecchie tu potrai bere.
Un chiaro specchio
sarà per te il mio occhio
con il mio pelo
pennelli ti farai.
Se la mia carne cibo ti sarà
la mia pelle ti riscalderà
e sarà il mio fegato
che coraggio ti darà
E così sarà, buon signore
che il corpo del tuo vecchio servo
sette volte darà frutto
sette volte fiorirà …”
Donare
Il cervo sa che la sua vita sta volgendo alla fine. Eppure, non sceglie di incornare il temuto cacciatore, non sceglie la vendetta o l’odio. Sceglie l’amore, dona sé stesso al nemico.
Dopo la morte possono essere donati il cuore, i polmoni, il fegato, i reni, il pancreas e l’intestino. Ma anche la cute, il tessuto osseo, i tendini, le cartilagini, le cornee, i vasi sanguigni e la ricerca non si ferma.
Oltre al prelievo d’organo a scopo di trapianto successivo ad accertamento di morte cerebrale, abbiamo anche da molti anni il programma DCD (donazione a cuore fermo) per dare una speranza in più a chi vive appeso sulle scelte altrui, a chi sa che morirà se qualcun altro non deciderà di pensare senza tornaconto agli altri nel programmare le volontà della sua morte.
E non si può lasciare tale incombenza solo a chi ha toccato con mano la disperazione di chi aspetta un cuore nuovo o una piccola parte di fegato per una mutazione genetica, una svista cromosomica. Il cervo ha scelto di sopravvivere alla morte, di donare il suo corpo consapevole dell’impossibilità di incarcerare il suo spirito – la sua stessa esistenza – tra liquami e bolle putrefattive. Ed ha deciso di donare a chi poteva avvantaggiarsi della sua pelle, delle corna, del suo fegato, dei suoi occhi, delle sue orecchie, del suo pelo e della sua carne, anche se naturalmente nemico.
“Dimmi, buon signore,
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò?
Che cosa ci portò?”
Donare organi
Il cacciatore torna a casa con molto più di ciò che gli ha donato il cervo: umiltà e gratitudine.
Il CNT non è solo un’entità organizzativo-burocratica ma è un sistema per tutti, costituito da tutte le persone che si mettono a disposizione per portare a termine una procedura tanto complicata quanto fondamentale per la Salute.
La Medicina Legale è un tassello di questo mosaico: i medici legali ed i medici necroscopi (che – a mio parere – in queste valutazioni dovrebbero essere comunque Specialisti in Medicina Legale per formazione culturale) sono fondamentali negli accertamenti di morte.
Ma forse anche noi possiamo fare qualcosa in più: fornire le nostre competenze e il nostro rapporto quotidiano con la morte ai colleghi, ai familiari e all’Autorità Giudiziaria che ancora troppo spesso non comprende appieno l’assenza di conflitto tra la donazione a scopo di trapianto e le esigenze di preservare il cadavere per l’accertamento autoptico.
Questa, in definitiva, è la situazione che mette il Medico Legale in condizione di salvare delle vite.
Forse il viaggio che racconta questa canzone ha visto come protagonista il cacciatore al soldo della matrigna Brunilde? Forse è stato questo che gli ha impedito di uccidere Biancaneve nel bosco? A me piace pensarlo ed ecco che il dono del cervo ha salvato un’altra vita. Per diventare donatori, oltre alla dichiarazione in Comune in occasione del rinnovo della Carta d’Identità ed a tutti gli altri metodi, basta avere lo spid, una mail e un PC (https://digitalaido.it/).